Stabat Mater è il libro con cui il giro d’Italia attraverso i libri fa tappa a Venezia. Lo scrittore del libro è Tiziano Scarpa ed è edito da Einaudi.
Stabat Mater: un romanzo storico
Il romanzo è ambientato agli inizi del Settecento, si tratta dunque di un romanzo storico. Questo genere narrativo è molto stimolante per conoscere le città. Infatti i romanzi ambientati nel passato ci permettono di scoprire le origini dei vizi e delle virtù delle città che vediamo oggi. Ci consente di penetrarne in profondità le tradizioni e di aggirarci per i luoghi che visitiamo oggi vivendoli come erano una volta.
La storia
Nella Venezia del XVIII secolo nasce Cecilia la protagonista della storia. Cecilia è una ragazza di sedici anni, abbandonata ancora neonata al Pio Ospedale della Pietà, un orfanotrofio dove venivano educate le giovani orfane. Cecilia vive una vita in comune con tutte le altre ragazze. Condivide con loro le attività della vita quotidiana, il tempo e gli spazi, dorme insieme alle altre in una grande stanza con lunghe file di letti. Eppure in lei si agita una profonda inquietudine che la isola e la fa sentire sola e diversa da tutte le altre. Pur soffrendo della sua solitudine, Cecilia ne è anche orgogliosa. Di notte, mentre tutte le compagne dormono, lei si aggira per i corridoi silenziosi dell’istituto e raggiunge un suo luogo segreto dove scrive lunghe lettere alla madre mai conosciuta. A queste lettere che compongono il romanzo, Cecilia racconta le sue giornate ma anche i suoi pensieri più segreti. Racconta le riflessioni con cui cerca di capire quello che succede intorno a lei, perché Cecilia vive nella ricerca disperata ma coraggiosa della sua individualità, di una strada verso se stessa.
Cecilia e il suo rapporto con la musica
Cecilia ha anche un altro strumento per trovare conforto e espressione: la musica. Suona il violino nell’orchestra dell’orfanotrofio che di solito si esibisce nella Chiesa adiacente. Cecilia è molto dotata, ma il suo primo maestro di musica le insegna a suonare con freddezza e distacco. La vita della giovane cambia per sempre quando arriva un nuovo maestro Antonio Vivaldi, il futuro celebre compositore. Infatti lui riconosce subito il suo talento e le insegna a trasformare in musica tutti i suoi pensieri e sentimenti.
Questo è solo il primo passo di una serie di iniziazioni alla vita che permetteranno a Cecilia di compiere la sua ribellione contro il destino e di scegliere da sola la sua strada.
Stabat Mater: un titolo che celebra la musica
Il titolo del libro molto suggestivo ed evocativo rinvia ovviamente alla madre della protagonista. La madre è una figura assente fisicamente ma ossessivamente presente nell’animo di Cecilia. Il titolo richiama però istantaneamente anche un altro tema nevralgico del romanzo vale a dire la musica. Stabat mater sono le prime parole di una splendida poesia scritta nel XIII secolo e attribuita a Jacopone da Todi. La poesia evoca con versi struggenti il dolore e la sofferenza di Maria, madre di Gesù, durante la crocifissione e la morte del figlio. In tutte le epoche della tradizione musicale occidentale fino ai nostri giorni, questa poesia è stata fonte di ispirazione per numerosi compositori che l’hanno messa in musica. Infatti basti ricordare Giovanni Pierluigi da Palestrina, Antonio Vivaldi, Giovanni Battista Pergolesi, Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi.
Altro elemento che rimanda alla musica è il nome della protagonista Cecilia. Santa Cecilia è infatti la patrona della musica e dei musicisti, alla quale è infatti intitolata anche la celebre Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
Una Venezia diversa
La Venezia che Tiziano Scarpa descrive nel suo romanzo non è quella romantica e raffinata che siamo abituati a vedere rappresentata. Infatti è una città più nascosta e segreta che spesso, proprio nelle parole che scrive Cecilia, rivela la sua essenza più vera. Una Venezia in cui predominano l’acqua, i canali, le isole.
Il Pio ospedale della Pietà, l’orfanotrofio dove cresce Cecilia, e dove effettivamente Vivaldi lavorò a lungo come Maestro di Coro e di Concerti, esiste ancora a Venezia. Ora si chiama “Istituto Provinciale per l’infanzia Santa Maria della Pietà di Venezia” ed è tuttora un istituto che svolge diverse attività sociali a favore dei minori. Accanto all’istituto in via degli Schiavoni sorge ancora la Chiesa della Pietà dove si svolgevano le esibizioni musicali delle orfane raccontate nel romanzo.
Nonostante il romanzo sia ambientato nel passato, il linguaggio è moderno, lo stile è secco e conciso con frasi brevi all’interno di un ritmo narrativo che diviene via via più serrato.
Vi consigliamo di ascoltare la lettura di un estratto del libro fatta da Tiziano Scarpa. Per ascoltare cliccate qui.
Premio Strega
Il libro di Tiziano Scarpa ha vinto nel 2009 il Premio Strega.
Il premio Strega è uno dei primi letterari più prestigiosi in Italia, è assegnato ogni anno all’autore di un libro pubblicato in Italia tra il 1 marzo dell’anno precedente e il 28 febbraio dell’anno in corso. Il vincitore viene proclamato nel corso di una cerimonia che si svolge nel bellissimo Ninfeo di Villa Giulia a Roma il primo giovedì di luglio. Protagonista del voto è una giuria composta da 660 persone. La giuria comprende tutti i vincitori e le vincitrici del premio delle precedenti edizioni. Ci sono inoltre 400 “Amici della domenica”, 200 votanti dall’estero scelti dagli Istituti Italiani di Cultura, 40 lettori selezionati da 20 librerie indipendenti e 20 voti collettivi. Tra l’altro, dal 2009 la Società Dante Alighieri partecipa al voto collettivo con il progetto “La Dante al Premio Strega” (per saperne di più cliccate qui.)
Per curiosare sulla storia del premio, su tutti gli autori che dal 1947 se lo sono aggiudicato, e sui candidati di quest’anno e sul collegamento del premio con il famoso liquore Strega, visitate il sito ufficiale del Premio Strega.
Buona lettura e buon divertimento!